Cosa cazzo vi ci vuole?

Ray of hope from the east side

Italiani, io me lo domando ormai da un po’ e non trovando risposta mi trovo costretto a chiedervelo direttamente:

COSA CAZZO DEVE SUCCEDERE IN QUESTO PAESE PERCHÉ VI DECIDIATE A DIRE BASTA E FARE UNA RIVOLUZIONE?!???

Bisogna per forza stuprarvi i figli per indurvi a fare qualcosa? Non avete una dignità?

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Le macerie del 23 maggio.



Le macerie del 23 maggio., inserito originariamente da the_good_old_haku.

Oggi è il 23 maggio. Ho provato a scattare qualche foto che mi sembrasse adatta a ricordare Giovanni Falcone. Ho anche provato a fare un paio di autoscatti, ma non riesco a rendere l’idea di quello che sento.

Dunque ho ripescato questa vecchia foto che scattai in Sardegna due anni fa e che a mio avviso rende più di altre l’idea del senso di abbandono e distruzione che ogni anno in questo periodo mi assale nel ricordo di Falcone, della sua scorta, di sua moglie e degli innocenti ammazzati a Capaci dalla mafia e dallo stato.

Allora ero giovane, avevo 14 anni, ma mio padre mi fece capire molto bene quello che ra successo. A scuola ne parlammo.

Avevo 14 anni ed erano gli ultimi giorni di scuola, la IV Ginnasio al Liceo Classico di Voghera. Profonda provincia del nord, forse il luogo che immaginavo essere il più distante possibile dalla mafia e dalle cose siciliane. Non sapevo che in quel momento la mafia ero io.

Avevo alle spalle l’infanzia, davanti il futuro, nella mente qualche libro letto in più ed un senso civico che si andava formando grazie al sapere degli antichi ed alla buona lena dei miei professori che non ringrazierò mai abbastanza.

Il 24 maggio 1992, il giorno dopo, probabilmente fu uno dei più importanti della mia vita. Fu allora che incominciai a svegliarmi e capire che qualcosa non andava esattamente come doveva andare. Gli schiaffi di tanta tragedia mi avevavo fatto crescere.

Come il sottoscritto, penso che molti altri abbiano avuto la stessa sensazione. Eppure oggi ricordare falcone è solo l’ennesimo sport nazionale vuoto di significato. Si ricorda Falcone, si ricorda Borsellino, si fanno film su Peppino Impastato, fiction, si scrivono libri si leggono articoli eppure alla fine non succede nulla. Alla fine tutti dicono che sono incazzati, mandano affanculo l’italia in generale, e poi votano per chi ha detto che Mangano è un erore, perchè gli da sicurezza.

Salvatore Borsellino non si stanca di ripeterlo. Oggi i giudici non li ammazzano più. Li isolano e li rendono inutili. Perchè uccidendo, soprattutto con tonnelate di tritolo, non fai altro che far incazzare la gente che prima o poi si potrebbe ribellare. Se li isoli invece riesci a far credere che la colpa è loro, che non stavano facendo bene il loro mestiere. Se li isolano, se ti sparano in testa un mucchio di diversivi, se ti offuscano la vista, ti possono convincere di qualsiasi cosa.

Ecco allora perchè mi sembra appropriato inserire in questo post un link ad un video che a prima vista non c’entra nulla con Capaci o Falcone, ma che è una delle scene più belle del film “I cento passi”, sulla vita di Peppino Impastato, oltre che una scomoda ed attuale verità.

Io voglio che la Mafia smetta di esistere e con la parola Mafia intendo Cosa Nostra, Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita, imprenditori e politici collusi o menefreghisti, ma soprattutto tutta quella serie di comportamente anche quitidiani che ognuno di noi mette in atto dicendo “tanto siamo in Italia”, perchè il male vive della nostra incapacità di dominarlo.

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Neorealismo

Si fermò, ed attese che tutto si fermasse.
Attese che il vento calasse, che il suo rumore cessasse, che le cicale morissero, che le farfalle cadessero. Aspettò pazientemente che i colori si fondessro con il nero, che i sapori si saziassero, che gli dei bestemmiassero. Attese.

Attese a lungo e, poi, si sparò in testa.

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Don’t Panic!

Don\'t Panic!

Caro lettore, tu sei come me.
Sappi dunque che qualunque cosa succeda, se si escludono le emorroidi, il panico è il peggior nemico.

Certo, non è facile in certi momenti resistere alla tentazione di abbandonarsi al terrore e fuggire gridando verso la linea dell’orizzonte aggrappandosi alla speranza di sfuggire al pericolo. Purtroppo però la nostra condizione di italiani ci priva di questo lusso. Non ne abbiamo il tempo e soprattutto non possiamo permettercelo dato che nel mondo nessuno ci verrà ad aiutare.

Siamo soli.

Abbiamo davanti, comunque la pensi, un periodo buio, disseminato di tristezze e follie e probabilmente morirai in una guerra nucleare scatenatasi per le ultime gocce di petrolio. Sei la carne da macello del futuro e nemmeno la parte più buona, finirai perciò tritato come il macinato per il ragù.

L’importante, però, è non farsi prendere dal panico!

Vivi in un mondo dove non si crea più nulla di bello. La nostra “bella” Italia possiede una fetta importante del patrimonio artistico e culturale dell’umanità, questo è vero, ma tutte queste meraviglie sono solo un retaggio del passato, un reperto archeologico, un malinconico lascito di persone migliori di noi.

Siamo orgogliosi del nostro passato, ma ci schifa il nostro presente che, guarda caso, è l’unico tempo in cui ci è dato di vivere. Così gli stranieri ricchi vengono nel nostro paese per ammirare queste vecchie pietre, starsene al caldo e bere vino, non per stare con noi, discutere con noi, portarci una fetta della loro civiltà. Gli stranieri poveri, d’altro canto, vengono in Italia per i pochi soldi che ci rimangono, non per noi. Appena possono tornano a casa più ricchi e con il cattivo ricordo dell’ignoranza che impera da queste parti.

Non c’è curiosità verso gli italiani, perché tanto tutti sanno come siamo. Sanno come sei!
Sei una macchietta consolidata e dato che tutti ti conoscono, se possono, ti evitano.

Eppure, che tu ci creda o no, l’importante è non farsi prendere dal panico!

Qui nessuno rispetta le leggi, ma tutti si incazzano quando le leggi non vengono rispettate. Capisci la schizofrenia che ti circonda?

Ti incazzi quando vedi un autista compiere un sorpasso azzardato e magari, un minuto dopo, tu stesso ti ritrovi a sorpassare dove non si può. Ti incazzi quando vedi le cartacce per terra e magari, un minuto dopo, getti la plastichina delle sigarette fuori dal finestrino. Ti incazzi quando l’idraulico non rilascia regolare fattura, ma non la chiedi mai, perché “sarò mica io l’uni fesso che paga di più”? Ti incazzi quando devi pagare le tasse, perciò cerchi di non pagarle e poi ti incazzi quando senti che l’evasione fiscale in Italia tocca cifre da capogiro. Tutti hanno dei diritti, nessuno ha dei doveri.

Lettore, tu sei un ipocrita, ma non farti prendere dal panico!

Senti parlare della mafia, magari ci vivi dentro. Se non sei direttamente affiliato ad una cosca, probabilmente pensi che la mafia sia una montagna di merda. Perciò che pena ti fanno tutti quei giudici morti! E quei poliziotti prematuramente scomparsi? Che dire poi di quegli imprenditori taglieggiati che si vedono bruciare il lavoro di una vita perché magari hanno deciso di non pagare il pizzo. Hai visto anche tutte le fiction e i film su Falcone e Borsellino, su Don Puglisi, su Peppino Impastato ed allora ti sei lasciato prendere dal panico, hai cambiato canale, hai guardato qualche programma antistress, antipensiero, hai visto qualche film d’evasione, hai smesso di pensare e quel che ti rimane è il ricordo delle tette di qualche modella che reclamizza un profumo la cui pubblicità è andata in onda tra il primo ed il secondo tempo.

Ed ecco allora perché non devi farti prendere dal panico, amico mio! Perché il panico lo curi solo non pensando alle cause. Perché se sai di non reagire razionalmente alla paura, l’unico modo che trovi per non caderci è quello di crogiolarti nelle poche cose che ti danno sicurezza fregandotene del resto, come se non ti toccasse salvo accorgerti, di tanto in tanto, di avere torto.

Amico mio, tu ed io siamo dei poco di buono. Tutto questo schifo non è colpa di Berlusconi né di Veltroni. Non è colpa dei rumeni o degli zingari. Non c’entrano un cazzo le moschee, le sinagoghe è le chiese. Smettila di pensare che tutto dipenda dall’Italia in se. o dallo stato, perché lo stato siamo noi e quindi è tutta colpa nostra. A noi piace essere come siamo. A noi piace farci schifo perché almeno abbiamo la certezza di non piacerci, perché almeno possiamo lasciarci andare al panico senza pensare di fare danni, perché tanto siamo italiani. Siamo nullità e quindi peggio di così non può andare.

Siamo quindi al punto di non ritorno, siamo arrivati allo scontro finale con il nostro peggior nemico: noi stessi. E l’unico modo per sconfiggere noi stessi è ragionare ed autosmantellarci razionalmente. Avere la forza d’animo di annullarci interiormente, annichilire la nostra indole e ripartire da zero. Distruggere tutto avendo in mente cosa ricostruire.

Se ti fai prendere dal panico, invece, ti metti a correre, ad urlare rischi di cadere in terra uccidendoti e basta.

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